Tecnologia e degrado del tessuto sociale

Ripropongo una notizia di alcuni mesi fa, ma sempre attuale. Un fenomeno che non può lasciare indifferenti quello della pornografia minorile per via telematica, ovverosia la messa in rete, attraverso social network, videoclip, eccetera - coscientemente o meno - di video amatoriali prodotti con i telefonini. Fenomeno questo che spesso avviene addirittura nelle aule scolastiche durante i momenti di pausa. Ragazzine che si fanno riprendere in atteggiamenti che non lasciano spazio a interpretazioni, il tutto per poche decine di euro, per meglio dire, spesso in cambio di ricariche telefoniche. Premesso ciò, quindi, una domanda sorge: i genitori vigilano adeguatamente e sistematicamente sul corretto utilizzo degli strumenti tecnologici a disposizione dei loro figli? Ragionevolmente ritengo di no, altrimenti i genitori di coloro i quali eseguono le videoriprese hard e le inseriscono nel circuito internet, o le scambiano con i coetanei, si accorgerebbero di ciò; e quelli delle ragazzine che evidentemente non chiedono soldi per la ricarica telefonica ma che in realtà la fanno, ibidem! Ulteriore tragicità di tale degrado sociale sta anche nell’incoscienza di questi ragazzi di non cogliere il fatto che poi è difficile far sparire dalla rete internet i video incriminati, che oltre a poter configurare una seria ipotesi di reato, un giorno, neanche tanto lontano, potrebbero essere conosciuti – come afferma il Garante della Privacy – dal datore di lavoro, dal padre del ragazzo con cui vorrebbero fidanzarsi o il fidanzato stesso. Meditate quindi! (Corriere della Sera).