Omicidio Meredith

Sentenza ri-ribaltata per Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Infatti, sono stati ri-condannati rispettivamente a 28 anni e 6 mesi di carcere lei, con nessuna misura cautelare, e 25 anni di carcere lui oltre al divieto di espatrio, per l’omicidio di Meredith Kercher avvenuto a Perugia nel 2007. Questa è stata la decisione della Corte d’Appello di Firenze dopo circa undici ore di camera di consiglio. Tuttavia ora resta da analizzare le motivazioni di questa ennesima sentenza per capire se i due giovani sono stati condannati sulla base di una probabile colpevolezza (come spesso accade) o su una certezza tale al di là di ogni ragionevole dubbio (come invece prevede il Codice di procedura penale). Certo è che la vicenda giudiziaria non può definirsi conclusa qui, poiché dovrà ancora una volta esprimersi la Corte di Cassazione laddove, evidentemente, i ri-condannati ricorreranno.

Immigrazione, dossier Caritas

Secondo il Dossier Caritas/Migrantes, l’enciclopedia dell’immigrazione pubblicata ogni anno dall’organismo pastorale della Cei, i Centri di identificazione ed espulsione nel nostro Paese sono costosi e inutili. Lo denunciano i numeri dal 1998, anno di nascita delle prigioni per immigrati irregolari, al 2012. Infatti, sembra che «su 169.126 persone internate nei centri tra il 1998 e il 2012, sono state soltanto 78.081 (il 46,2 per cento del totale) quelle effettivamente rimpatriate». E quest’inefficienza costa cara allo Stato, sottolinea il rapporto. Il Fatto Quotidiano.

A ognuno il suo... mestiere

L’Espresso traccia le linee su una delle ultime tendenze presenti nel nostro Paese, ovverosia un’improbabile intelligence fai da te, la quale ha poco (anzi nulla) di intelligence e tanto (ovvero tutto) del fai da te. Sebbene la vendita di certi prodotti sia lecita, illecito, in alcuni casi, ne è l’utilizzo e/o la scellerata divulgazione delle informazioni reperite. «C’è chi lo fa per gelosia, chi per interesse e chi per potere. Le cronache infatti offrono un panorama impressionante di detective improvvisati. Dai casi boccacceschi fino al Sanniogate, con i nastri dei colloqui tra un dirigente dell’Asl e il ministro Nunzia De Girolamo che hanno fatto vacillare il governo Letta. E ci sono anche maestri delle trame che si costruiscono centrali casalinghe d’intercettazione, come il faccendiere Luigi Bisignani o il commercialista Paolo Oliviero. Fino alla microspia artigianale infilata nella poltrona del governatore laziale Nicola Zingaretti». Continua la lettura su l’Espresso.

I sequestri di droghe in Italia nel 2013

Secondo quanto pubblicato da Narcomafie: «Nel 2013 il mercato illecito delle droghe si è confermato in ulteriore espansione rispetto agli anni passati. In attesa della preziosa relazione annuale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga […] che verosimilmente sarà completata a primavera inoltrata, con altre informazioni, anche da paesi esteri, che andranno a corredarla […] L’azione di repressione ha portato alla segnalazione alle varie Procure della Repubblica di 27.112 persone (gran parte in stato di arresto, altre in stato di libertà, in misura ridotta quelle in stato di irreperibilità) di cui 9.420 stranieri e 1.108 minori. Trent’anni fa […] le statistiche nazionali elaborate a quei tempi […] indicavano in 497 kg l’eroina sequestrata e 72 kg la cocaina» ... Segue...

Stato della giustizia in Italia nel 2013

Nell'Aula di Montecitorio le annuali Comunicazioni del guardasigilli sull’amministrazione della Giustizia. Nel suo intervento il ministro fa il punto sullo stato della Giustizia in Italia nell'anno appena trascorso, sulle riforme varate e i provvedimenti in cantiere per migliorarne l'efficienza. Contestualmente, Annamaria Cancellieri deposita la Relazione sull'amministrazione della Giustizia nel 2013. Testo.

La giustizia in Italia vista dall’estero

Propongo una lettura data sullo stato della giustizia nel nostro Paese dal politologo statunitense Edward Luttwak, pubblicata su Panorama lo scorso maggio. Luttwak usa parole poco gratificanti sullo stato della giustizia italiana e parla dei fattori penalizzanti per gli investitori nazionali e stranieri nel nostro Paese. «Innanzitutto, c’è l’inefficienza di un sistema caratterizzato dalla lentezza, che è incompatibile con la certezza del diritto». «Il secondo è dato dall’arbitrarietà dei magistrati, che nel vostro Paese sono in grado di arrestare le persone senza le prove che il principio dell’habeas corpus richiede in un paese democratico […] Gli arresti facili si addicono a una dittatura, non a una democrazia». Continua su Panorama.

Pagamenti con smartphone e tablet

Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato una consultazione pubblica per tutelare gli utenti. «Chi usa smartphone e tablet per acquistare servizi, abbonarsi a quotidiani on line, comprare e-book, scaricare a pagamento film o giochi sarà più garantito. Arrivano le regole del Garante per proteggere la privacy degli utenti che, tramite il proprio credito telefonico, effettuano pagamenti a distanza avvalendosi del cosiddetto mobile remote payment. L'uso di questa nuova forma di pagamento, che è destinata a raggiungere in breve tempo una notevole diffusione e che accentua i processi di smaterializzazione dei trasferimenti di denaro, comporta infatti il trattamento di numerose informazioni personali (numero telefonico, dati anagrafici, informazioni sulla tipologia del servizio o del prodotto digitale richiesto, il relativo importo, data e ora dell'acquisto), in alcuni casi anche di natura sensibile». Garante privacy.

Dipendenza da social network

Per molti utenti Twitter è una vera ossessione. «Ci sono coppie che scoppiano per colpa dell’ennesimo follower di troppo, professionisti che passano più tempo sul feed delle notizie che sul proprio monitor di lavoro, casalinghe che hanno fatto marcire le piante in balcone per dedicarsi all'orto digitale del proprio account Twitter. Insomma, la faccenda comincia a farsi seria. Ritwitti un articolo ancor prima di averlo letto? Consulti ossessivamente il numero di follower? Sai qual è il numero di lettere di una frase senza bisogno di contarle?». Ebbene, sul Magazine Panorama è illustrata una rassegna di dieci sintomi più evidenti della cosiddetta Twitter dipendenza.

Figli e cognome materno

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge contenente disposizioni in materia di attribuzione del cognome ai figli. Il testo dà piena attuazione alla sentenza della Corte Europea di Strasburgo e prevede l’obbligo per l’ufficiale di stato civile dell’iscrizione all’atto di nascita del cognome materno in caso di accordo tra entrambi genitori. Nel dare piena attuazione alla sentenza della Corte Europea il Consiglio dei Ministri ha rilevato che la complessa materia presenta altri profili che, oltre ad essere ovviamente aperti al dibattito parlamentare, saranno, in sede governativa, approfonditi da un gruppo di lavoro presso la Presidenza del Consiglio, con la partecipazione dei rappresentanti dell’Interno, degli Affari esteri, della Giustizia e delle Pari Opportunità.

Il cyber bullismo

Il cyber bullismo. I rischi delle nuove tecnologie, in, “Sociologia: La Società in Rete” (numero unico anno V), pp. 70-73. ISSN 1970-5972.

Poteri del giudice

La Corte di Cassazione ha affermato che non sussiste un potere generalizzato del giudice del dibattimento di ordinare al Pubblico Ministero il deposito di ulteriori atti di indagine, poiché è rimesso all’organo dell’accusa il potere di individuare e di allegare atti riguardanti i soggetti e le imputazioni per cui viene esercitata l’azione penale. In tale fattispecie, il Pubblico Ministero «ben può stralciare mediante degli "omissis", parti di dichiarazioni rese da persone informate sui fatti o da coimputati in un unico contesto e nell’ambito del medesimo atto processuale». Infatti, non essendo prevista alcuna nullità, l’unica sanzione per la violazione dell’obbligo di deposito della documentazione riguardante le indagini (cfr. Articolo 416, secondo comma, Codice procedura penale) è quella dell’inutilizzabilità degli atti non trasmessi (cfr. Corte di Cassazione, Sezione Quinta Penale, Sentenza n. 49516/2013, in C.E.D. Corte Suprema di Cassazione).

Finanziamento ai partiti

Decreto Legge 28 dicembre 2013, n. 149. «Abolizione del finanziamento pubblico diretto, disposizioni per la trasparenza e la democraticità dei partiti e disciplina della contribuzione volontaria e della contribuzione indiretta in loro favore». Gazzetta Ufficiale n. 303 del 28 dicembre 2013. «Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge». Download provvedimento.