Responsabilità del datore

Il datore di lavoro ha sempre il dovere di tutelare l’incolumità del lavoratore, tenendo conto anche l’eventuale comportamento inadeguato del dipendente: «Il ragionamento sviluppato dalla Corte di merito è corretto su questo tema, laddove ha affermato che il datore di lavoro avrebbe dovuto conformarsi alle regole di cautela e prendere in doverosa considerazione, stante la sua posizione di garanzia, il rischio di interferenza tra l'attività svolta dal gruista e quella del classificatore dei rottami, valutando anche un eventuale comportamento inadeguato del dipendente [...] Il rispetto delle norme prevenzionali ha infatti lo scopo di ridurre al minimo il rischio di incidenti che è fisiologico possano avere alla base l'errore dell'operatore, generato anche da imprudenza. Proprio al fine di scongiurare tali eventi nefasti, evitabili rispettando gli standard di sicurezza imposti dalla legge, vi sono soggetti chiamati al ruolo di garanzia in favore degli operatori esposti al rischio antinfortunistico: essi non possono pretendere esonero di responsabilità in caso di condotta inadeguata del lavoratore, fatto salvo il contegno abnorme, che si configura in caso di comportamento anomalo, assolutamente estraneo alle mansioni attribuite, esorbitante ed imprevedibile rispetto al lavoro posto in essere [...] e non anche quando il lavoratore compia un'operazione che, seppure imprudente, non risulti eccentrica rispetto alle mansioni a lui specificamente assegnate» (cfr. Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza n. 39494/2016; udienza e decisione del 6 luglio 2016).

L’ambiguità mediatica

Senza dubbio, nell'era dei social, almeno nei paesi democratici, una moltitudine di cittadini, spalmati su più fasce di età, ha la possibilità di informarsi ed esprimersi; ma, tuttavia, questo non credo sia sufficiente per poter affermate che la televisione sia stata soppiantata dai nuovi mezzi di comunicazione e, vorrei aggiungere, nemmeno messa in crisi. Tanto è, che per chi detiene il potere la televisione sembra essere l’unico strumento ideale per veicolare i propri interessi propagandistici così da non rischiare – proprio per la sua specifica unidirezionalità – contraddizioni da parte del pubblico. E alla collettività, intesa come opinione pubblica, cosa resta? Poco, dal mio punto di vista. Anzi, diciamo pure niente. Estratto da “L’ambiguità mediatica” (M. Lilli, 2016).

Convegni

Radio Radicale. Palermo, lunedì 10 ottobre 2016. Convegno su «Evoluzione delle mafie: adeguamento della legislazione e delle politiche antimafia». Trent’anni di attività (1986-2016) in nome di Pio La Torre (1927-1982). Dal mio punto di vista, un momento pedagogico rilevante per una più ampia riflessione sociologica. La registrazione ha una durata di circa 6 ore.

Terni, idea città sicura

Il servizio si attiva a partire dalle 20:30 circa, prelevando «gli utenti che partendo da casa hanno la possibilità di raggiungere il centro con i nostri servizi, abbiniamo diverse tratte notturne sulla base dei singoli locali aperti per ciascuna serata. A bordo di ciascuna navetta avremo per tutta la notte degli addetti alla sicurezza, autorizzati, a cui spetta il compito di controllare che il servizio non venga utilizzato da persone che possano creare problemi, ad esempio visibilmente ubriache o moleste». Ottima iniziativa! Segue su UmbriaOn.

Duterte il terribile…

Trattato dai media come un fenomeno da baraccone, amante delle esagerazioni, Rodrigo Duterte, sta mantenendo le promesse fatte nella campagna per le presidenziali dello scorso maggio, quando gridava nei suoi comizi: «Tutti voi, spacciatori e trafficanti, voi figli di puttana, vi ucciderò tutti». Durante una conferenza stampa, alla presenza di numerose telecamere, Duterte ha affermato: «Se la Germania ha avuto Hitler, le Filippine avranno...» e con la mano ha indicato se stesso. Di fatto, gli obiettivi dello sterminio eseguito da squadre di vigilantes e dalla polizia non sono solo gli spacciatori, ma anche gli stessi tossicodipendenti verso i quali, avrebbe sempre affermato Duterte: «sarebbe felice di eliminare per salvare la prossima generazione». Segue su Il Sole 24Ore.